Studio e soluzioni per le Cantine di Mezzaluna
Il primo contatto tra noi della Vini di Luce e le cantine di Mezzaluna è avvenuto al Vinitaly di due anni fa. Lì avevamo uno stand dove presentavamo una serie di produttori che seguiamo interamente coi nostri metodi dalla coltivazione in campagna fino alla vinificazione. Infatti, anche se la Vini di Luce si concentra più sull’assistenza tecnica che sull’attività commerciale vera e propria, ovviamente tutti i vini sono studiati e tutto il percorso in agricoltura è fatto per arrivare a creare dei prodotti appetibili ad una certa fascia di mercato sensibile alla bio-sostenibilità, alla naturalità e appunto alla salubrità del prodotto. Quindi anche se, di fatto, la Vini di Luce non commercializza direttamente, comunque aiuta le aziende ad immettersi sul mercato attraverso tutta una serie di conoscenze acquisite nel tempo come ristoratori a livello nazionale e internazionale ed importatori. Inoltre le varie occasioni in cui si presenta il metodo alle fiere dedicate al vino, e non solo, sono anche un momento di incontro con il settore specializzato nella distribuzione e, quindi, le aziende che aderiscono al progetto di Vini di Luce e hanno anche questa opportunità.
Dicevamo che al Vinitaly del 2016 Cristina ed Elisabetta, le titolari delle Cantine di Mezzaluna, mi hanno avvicinato perché all’azienda serviva una nuova impostazione sia nel prodotto che nel modo in cui la stessa si presentava sul mercato. È iniziata così la nostra collaborazione e la nostra assistenza tecnica dedicata alla coltivazione e alla vinificazione.
Ovviamente, essendo le Cantine di Mezzaluna un’azienda di dimensioni medio-piccole, è importante puntare per prima cosa alla creazione del prodotto che può essere appetibile al mercato, ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo così cominciato a lavorare sul terreno: avendo Mezzaluna da sempre utilizzato l’agricoltura tradizionale, è stato necessario iniziare un processo di riconversione e ristrutturazione del terreno stesso con l’innalzamento della sostanza organica, del carbonio organico e dell’attività microbiologica del suolo. Abbiamo così introdotto i nostri concimi e semi da sovescio che hanno il compito di incrementare l’attività microbiologiche e la vitalità del suolo e poi sostituito i trattamenti sistemici endoterapici con prodotti ammessi nel biologico classici come rameici e zolfo, ma integrati con tisane ed estratti vegetali in acqua informata e micro alghe e microrganismi. La nostra assistenza tecnica non è sempre uguale, ogni pacchetto che noi consigliamo ed il protocollo che seguiamo è studiato ed adattato specificatamente ad ogni azienda, ad ogni terreno.
Beh, la risposta è stata molto interessante. Già i terreni erano particolarmente vocati, siamo a Montalto Pavese, ma a volte risultavano inespressivi perché queste radici non riuscivano ad estrarre e sfruttare appieno i sapori e le proprietà del territorio stesso. Cos’è cambiato con l’introduzione del nostro metodo? È cambiata sicuramente la concentrazione dei vini, la lunghezza, la persistenza dal punto di vista sia olfattivo che gustativo, la mineralità, la capacità di assorbire questi sali minerali presenti in questi suoli particolari e che hanno il compito di caratterizzare i vini stessi. Questi sono vini che hanno comunque bisogno di molto tempo, quindi stiamo cominciando adesso ad entrare sul mercato e a far conoscere il primo vino frutto della nostra collaborazione: il Barbera 2016. È un Barbera molto complesso che ricorda i grandi Barbera della zona e anche dell’Astigiano, del Piemonte, con una bella acidità, bella freschezza, ma nello stesso tempo anche una grande morbidezza e un sentore di frutta ben presente. Il Pinot Nero, molto strutturato, concentrato, probabilmente anche a causa di due annate consecutive molto calde e quindi con maturazioni molto importanti sia dal punto di vista fenolico che di incremento di alcol, non abbiamo ancora deciso di metterlo in commercio. Sicuramente si dovrà aspettare un altro anno, un altro paio di anni, per arrivare a un maggiore equilibrio, ma già adesso abbiamo visto questa questi notevoli risultati.
Quest’anno, le Cantine di Mezzaluna hanno ricevuto un premio importante per il Pinot Nero 2009, dieci anni di vino, tanto per far capire come la zona si presti a questi vini di lungo invecchiamento e quindi, a maggior ragione, con tecniche come quelle della Vini di Luce che esaltano il territorio è ancora più importante aspettare il momento giusto per l’immissione sul mercato. Il fatto stesso che sono stati premiati, anche se non si tratta di un vino fatto sotto la nostra assistenza tecnica, fa notare come la scelta di un metodo, di una filosofia innovativa porti anche ad essere più conosciuti, più interessanti per i giornalisti e per gli esperti del settore.