I vini naturali Magenta, “DiVini e di Luce”
A Castelcerino, nel Soave, si trova il vigneto dove si produce il vino naturale Magenta. Il nome Magenta deriva dalla particolare colorazione che raggiunge l’uva Garganega quando ha uno stadio di maturazione ideale: un’uva matura, ma nello stesso tempo un’uva che mantiene una freschezza e una acidità data dalla favorevole esposizione del vigneto e dalla ricchezza del terreno su cui crescono le vigne.
Per sfruttare al meglio il territorio nel nostro vino naturale ecco la scelta della tecnica agronomica della Luce del Carbonio e della metodologia Vini di Luce, che prevedono, appunto, l’utilizzo di tutti quegli elementi che servono per esprimere al meglio il “terroir”. Quindi abbiamo, ovviamente, evitato l’utilizzo di tutta la serie di pesticidi. Oltre a questo abbiamo ridotto drasticamente l’utilizzo di rame e zolfo, unici due elementi in supporto alla tecnica completamente naturale che, appunto, prevede tisane, microrganismi e concimi di un certo tipo.
Per il vino naturale Soave Magenta, l’uva viene raccolta tutta in cassette, si fa una soffice spremitura, tutto manualmente, una decantazione naturale, a freddo, quindi senza utilizzo di enzimi che accelerano il processo di decantazione, ma dall’altra parte modificano il corredo aromatico dei nostri vini: noi non vogliamo accelerare un processo naturale. Una volta decantato il vino, si preleva il limpido e si fermenta in vasche tendenzialmente di cemento.
Utilizziamo esclusivamente lieviti autoctoni, lieviti che abbiamo selezionato circa una settimana prima della raccolta dell’uva. Si raccolgono le uve migliori, mature, e si fa una vinificazione manuale in piccolo. Essendo ormai dopo la metà di ottobre le condizioni atmosferiche sono tali da garantire una fermentazione intorno ai 20 gradi senza utilizzo di freddo. Una fermentazione lenta che dura intorno al mese.
Terminata la fermentazione, si lasciano i lievi e tutti i sotto prodotti all’interno della vasca di cemento in modo da estrarre le nano proteine, i beta-glucani e le sostanze aromatiche che sono la parte responsabile sia della morbidezza, sia del corredo aromatico particolare dell’uva, della fermentazione, del lievito e quindi del territorio.
Il Magenta, in genere, viene imbottigliato da luglio ad agosto. Questo per favorire la decantazione naturale e la stabilizzazione naturale del vino. Poi fa un anno di bottiglia, a volte anche un anno e mezzo, a secondo dell’annata, per garantire questa completezza e maturazione necessaria per questo vino naturale.
Il Magenta sulle Bucce è il fratello del Magenta normale, la differenza è che ha un rapporto buccia/mosto a favore della buccia. La maggior parte del mosto viene separato dalla buccia per fare il Magenta normale, mentre l’altra parte rimane a contatto della buccia per più tempo, circa 24-48 ore a seconda dell’annata, e poi si pressa e si fa la fermentazione separata. Questo garantisce una struttura completamente diversa del vino.
Sono due vini che si sente che sono fratelli, ma sono diversi sia dal punto di vista olfattivo sia dal punto di vista gustativo. Il Magenta sulle bucce è più strutturato, più corposo, ha una colorazione intensa, maggiore, gialla e ha profumi più aromatici. Hanno anche una differenza di abbinamento di piatti: col Magenta sulle Bucce si possono abbinare dei piatti più strutturati.
L’anno scorso, inoltre, abbiamo fatto un terzo vino naturale, si chiama Bolle di Magenta. E questo da dove nasce? Nasce da un rallentamento improvviso della fermentazione. Noi, invece di incentivarla con magari prodotti per aiutare la fermentazione, abbiamo deciso di bloccarla del tutto con un raffreddamento del mosto-vino e di imbottigliarlo la prima luna di primavera. E questi grammi di zucchero si sono trasformati in alcol ed in anidride carbonica. Ed ecco il “rifermentato”, il cosiddetto il metodo ancestrale. Questo è un metodo che non prevede la sboccatura come è prevista del metodo champenois. Il Magenta sulle Bucce è, intanto, un frizzante. Quindi ha una quantità di anidride carbonica che è inferiore alle tre atmosfere e non è uno spumante che solitamente ha ben più atmosfere, sopra le 6. In più ha la caratteristica di mantenere il fondo che è ricco di lieviti e di tutti i suoi derivati.
Altra caratteristica di questo vino naturale è che non è un vino basato sua freschezza, sull’acidità, come molti spumanti o frizzanti, ma è un vino che deriva sempre da suo fratello Magenta, quindi ha una maturazione importante delle uve. Questo garantisce una straordinaria bevibilità perché possiede sia la parte acidica, ma anche una maturazione fruttata e struttura molto intensa, alleggerita da queste bolle che non sono mai esagerate, ma sono stimolanti anche al palato e ne garantiscono la piacevolezza.
Tutti i vini naturali Magenta, Magenta sulle Bucce, Bolle di Magenta sono caratterizzati dalla freschezza e da un gusto intenso del territorio: un fruttato molto, molto interessante, gustoso proprio. Inoltre vantano una lunghezza gustativa molto intensa che viene mantenuta a lungo grazie alla presenza di salinità e mineralità. Il tutto è stato ottenuto grazie alla tecnica agronomica della Luce e del Carbonio ed al metodo Vini di Luce.